Si definisce stile coloniale il risultato del connubio tra lo stile europeo e delle terre lontane in cui le colonie furono fondate.
Le conquiste imperiali spaziarono alla fine del XIX secolo dall’Africa, all’Asia, all’Oceania. L’architettura e lo stile d’interni delle popolazioni indigene fu inevitabilmente condizionata dai coloni, ma al tempo stesso essi subirono l’influenza esotica.
Il connubio che ne è risultato rappresenta l’equilibrio tra la sobria eleganza europea e l’opulenza nelle trame e nei colori del Sol Levante.
La palette colori è declinata sui toni naturali luminosi, sul caldi colori del mostarda e del giallo dorato, sul tortora ed ottanio, sul bordeaux.
I toni della terra donano un piacevole calore all’atmosfera e conferiscono profondità all’ambiente.
Le varietà di legno che meglio si addicono allo stile coloniale sono la quercia, il ciliegio, il rovere, abbinati al bambù e al rattan.
Si prediligono i tessuti in lino, in iuta, in seta e i pattern orientali si alternano alle nuances naturali in un intreccio armonico e bilanciato.
La componente estetica predomina sulla funzionalità, l’effetto meraviglia riporta indietro nel tempo e regala la suggestione di essere in India durante la fine dell’Ottocento.
Arredare gli ambienti con lo stile coloniale significa dare voce agli echi esotici del passato, conferisce un fascino misterioso e non convenzionale all’ambiente che ci circonda, dona un senso di intima evasione.